Nell’ anno 1158 Federico Barbarossa, volendo passare l’Adda col suo esercito per andare ad assediare Milano, trovò il ponte di Cassano presidiato dai Milanesi: cercò allora un guado più a sud e lo trovò a Corneliano. Nella traversata del fiume – raccontano i cronisti del tempo – perse più di duecento armati. A quel tempo l’Adda formava nella zona vaste paludi note con il nome di Lago Gerundo. Quattro anni più tardi il Barbarossa tornò a Corneliano e qui si accampò per un breve periodo. Il paese di Corneliano aveva all’epoca compiuto già mille anni di vita, essendo di fondazione romana, come testimoniano anche alcuni ritrovamenti archeologici. Era sede di una “pieve” con relativa canonica. Nel Trecento le Chiese del paese erano diventate tre.
Nel 1385 Barnabò Visconti, Signore di Milano, regalò all’Ospedale Maggiore una vasta proprietà agricola e boschiva in Corneliano. Negli stessi anni il Vescovo di Lodi rivendicava il suo diritto di cavare oro dalle rive dell’Adda da Corneliano Bertario alla confluenza del Po. Di quel tempo è la parte più antica del Castello: la torre quadrata sull’angolo della piazza, con le sue massicce mura larghe quasi due metri, fatte con materiali tratti da costruzioni più antiche. Nel ‘400 e ‘500 si aggiungono le altre parti: l’edificio che ospita il salone, il rivellino con le sue piccole mensole di pietra , il muro di sassi e il bastione, che proteggevano il Castello dalla parte dell’Adda. E infine le minuscole prigioni, con tre sole celle.La proprietà del Castello passa, negli ultimi secoli, dall’Ospedale Maggiore alla famiglia dei Bigli, poi ai Gallarati Scotti e infine al Borromeo.
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